venerdì 27 febbraio 2009

Degli Shadith (o dei “martiri suicidi”)

Che cosa convince un giovane islamico (uomo o donna che sia) a cingere una cintura di esplosivo ad alto potenziale (farcita di bulloni e chiodi) intorno al torace e farsi saltare in mille pezzi? È, in Israele, la cosiddetta “occupazione”? La sua frustrazione? Sono i 25.000 dollari che la famiglia riceve per l’assassinio di ebrei? O è il Corano, il Libro Santo dell’Islam?
Quasi 1400 anni fa il Profeta Mohammed (la pace sia su di Lui) ha sviluppato uno schema perverso per indurre gli arabi a commettere crimini rivoltanti promettendo loro beni materiali difficilmente ottenibili nell’arsura del deserto arabico. Il Paradiso descritto dal Corano promette 6 cose molte importanti per un arabo, di allora e di oggi:
splendide vergini, giovanetti, acqua, vino, frutta e ricchezza.
Vergini (Houri)
Mohammed (la pace sia su di Lui) sapeva che il sesso era argomento molto popolare nel gruppo dei suoi seguaci che combattevano con la promessa di schiavi sessuali e bottino. Una volta raggiunto il Paradiso, essi avrebbero potuto gioire di infiniti approcci sessuali con le Houri, 72 bellissime giovani vergini e …28 ragazzi (maschi, avete letto bene e non ho fatto sbagli) pre-adolescenti. Si promette inoltre qualche cosa di ancor meglio e si espande la promessa di giovani vergini sino ad includere un “libero mercato del sesso” senza limiti nel numero dei partners. Donne e ragazzi sono esposti come se fossero al mercato della frutta, dove si può scegliere in funzione del proprio gusto o della maturazione del frutto. Allah è veramente misericordioso!
Alcuni versetti dal Corano e citazioni dagli Hadith:
Corano 78:31
E per i giusti, essi sicuramente trionferanno. Ci saranno giardini e vigne, e splendide vergini per compagne: una coppa veramente traboccante.
Corano 37:40-48
… E siederanno con timide vergini dagli occhi neri, pure come le uova custodite dalle ostriche
Corano 44:51-55
… Si e li sposeremo a Houri dagli occhi neri
Corano 52:17-20
… e giaceranno su divani disposti su file. Sposeremo le Houri dagli occhi neri
Corano 55:56-57
Ci saranno timide vergini che mai uomini o “Jinn” (spiriti) hanno toccato prima. Quindi quale favore del vostro Signore voi rifiuterete?
Corano 55:57-58
Vergini belle come il corallo ed i rubini. Quindi quale favore del vostro Signore voi rifiuterete?
Corano 56:7-40
… Noi abbiamo creato le Houri e rese vergini, amorevoli compagne per quelli nella mano destra
Corano 55: 70-77
In ognuno ci saranno vergine caste e belle. Vergini dagli occhi neri riparate nelle loro tende e che mai prima sono state toccate da mano d’uomo o di Jin (spirito).

Nelle prossime puntate altre "perle" di questo tipo.

Mi fa comunque tristezza sapere che in questo mondo ci sono 1 miliardo e mezzo di persone che pensano a Dio come proprietario di un'osteria con annesso casino bisex!

martedì 24 febbraio 2009

Come trattare i terrorristi islamici

Che possono fare Paesi civilizzati contro la montante marea dell’islam integralista? Come relazionare con chi vuol imbarcarsi sull’espresso per il Paradiso di Allah? Beh, un metodo per relazionare con la schiuma del terrorismo ce lo suggerisce un gentiluomo americano chiamato Generale John “Black Jack” Pershing.
Il nostro era il responsabile della guarnigione americana nelle Filippine nel 1911. Si narra che i suoi soldati erano vittime di attacchi terroristici compiuti da filippini musulmani. Pershing non ha tentato alcun colloquio o di stabilire una “road map” per la pacificazione. Non ha neppure costituito una commissione per cercare di capire perché gli islamici odiavano gli americani. Non ha neppure offerto qualche “gesto di buona volontà”. E non ha neppure costruito un muro per isolarli. Ha invece catturato 50 (cinquanta) terroristi islamici. Quindi li ha costretti a scavare le proprie fosse. Ha poi sparato a 50 maiali.
Cercate di capire, i musulmani non hanno problema a sporcarsi le mani con il sangue di ebrei, cristiani o “infedeli” di qualunque genere e natura MA NON TOLLERANO DI AVERE A CHE FARE CON LA PELLE, IL SANGUE O LA CARNE DEL MAIALE. Fossero contaminati con una qualunque parte del maiale, sarebbero condannati all’inferno islamico, e non potrebbero accedere al loro “paradiso”.
Quindi, dopo aver contato sino a tre, 49 di questi “cacciatori del paradiso di Allah”, furono abbattuti. I loro corpi fasciati nella pelle dei maiali appena uccisi e buttati nella fossa comune. Sopra di loro i resti dei maiali macellati. Vi chiederete: perché un islamico è stato risparmiato? La risposta è semplice: l’unico sopravissuto fu rilasciato e mandato dai suoi complici “mujaheddin” per raccontare quanto accaduto e di cui era stato testimone.
Per i seguenti 42 anni, nelle Filippine, non c’è stato un attacco islamico!
Poi è iniziata la farsa del politically correct!

lunedì 23 febbraio 2009

Questi islamici hanno la faccia come il c@#o

vibrante protesta delle associazioni (a delinquere???) islamiche italiane per un errore nel doppiaggio del film Il Milionario (molto bello ma più intrigante e piacevolissimo da leggere il libro). Nel doppiaggio italiano, in una scena in cui una folla inferocita attacca alcune persone intente ai loro affari, una voce fuori campo grida "i musulmani! Scappate!". A chiunque abbia un minimo di cultura appare evidente che gli attaccanti non sono islamici bensì indù. Ma non è questo il problema. Il problema vero, e pesante come la rocca di Gibilterra, è che questi islamici sono sempre pronti a domandare le scuse da tutto il mondo per una sciocchezza qualsiasi ma NON SONO MAI STATI PRONTI PER CHIEDERE SCUSA DEI MASSACRI CHE LORO, NEL NOME DELLA LORO RELIGIONE CHE INCITA AL DISPREZZO ED ALL'OMICIDIO, HANNO COMMESSO DAL 622 SINO AD OGGI. Faccio presente che la Chiesa cattolica ha chiesto scusa, tramite il Papa, per gli errori commessi nei secoli passati considerando le Crociate come un errore quando non si trattava che tornare la da dove gli islamici ci avevano cacciato, massacrato, violentato, ridotto in schiavitù o, i più fortunati, rapinati con fior di tasse per ottenere la condizione di "Dhimmi" (protetto dal Califfo). A tutti i sinistri radical chic e non, ricordo inoltre che la stella a sei punte gialla la hanno inventata i musulmani e non Hitler il folle.

domenica 22 febbraio 2009

Cos'è il jihad

Una risposta è stata fornita quando Saddam Hussein aveva lanciato un appello ai leader musulmani del mondo per unirsi al suo jihad diretto a sconfiggere "i malvagi americani", se loro avessero dovuto attaccare l'Iraq; più tardi, lo stesso ha minacciato gli Stati Uniti con questo strumento.
Come si può evincere da ciò, il jihad è "la guerra santa". O più esattamente: è lo sforzo legale obbligatorio e comune di espansione dei Paesi musulmani, a spese di quelli non-musulmani.
In altre parole, lo scopo dello jihad non è diretto alla diffusione della fede islamica, ma all'estensione della sovranità del potere musulmano (ovviamente la fede segue la bandiera). Pertanto,il jihad è per sua natura intrinsecamente offensivo, e il suo obiettivo finale è quello del dominio musulmano sul mondo intero.
Nel corso dei secoli il jihad ha assunto due differenti significati: uno più radicale, l'altro meno. Il primo sostiene che i musulmani che interpretano la loro fede in modo differente vengono considerati infedeli e perciò legittimi obiettivi del jihad (Ecco perché algerini, egiziani e afgani, come gli americani e gli israeliani, sono spesso vittime delle aggressioni jihadiste). Il secondo significato, associato ai mistici, rifiuta la definizione legale di jihad, inteso come conflitto armato, e dice ai musulmani di estraniarsi dai problemi terreni per conseguire una più profonda dimensione spirituale.
IL jihad nella sua accezione di espansione territoriale è sempre stata un aspetto centrale della vita musulmana. È così che i musulmani governarono gran parte della penisola arabica fin dalla morte del profeta Maometto, avvenuta nel 632. È così che un secolo dopo, i musulmani conquistarono una regione che andava dall'Afghanistan alla Spagna. Successivamente, il jihad incitò e giustificò le conquiste musulmane di territori come l'India, il Sudan, l'Anatolia e i Balcani.
Oggi, il jihad è la principale fonte di terrorismo su scala globale, la forza motrice di una campagna di violenza mondiale da parte di gruppi che si sono auto-proclamati jihadisti:
• Il Fronte Islamico Internazionale per il Jihad Contro gli Ebrei e i Crociati: un'organizzazione di Osama bin-Laden:
• Laskar Jihad: responsabile dell'uccisione di oltre 10.000 cristiani in Indonesia;
• Harakat ul-Jihad-i-Islami: una delle principali cause di violenza in Kashmir;
• Jihad Islamica Palestinese: il più pericoloso gruppo terroristico anti-israeliano;
• Jihad Islamica Egiziana: nel 1981 uccise Anwar el-Sadat e molti altri e
• Jihad Islamica Yemenita: fra gli altri, ha ucciso tre missionari americani.
Ma la più grave realtà jihadista è quella del Sudan, ove il partito al potere ha creato lo slogan "Jihad, Vittoria e Martirio". Lì, per ben vent'anni, sotto gli auspici del governo, i seguaci del jihad hanno aggredito i non-musulmani, derubandoli dei loro beni e uccidendo gli uomini.
I jihadisti hanno schiavizzato decine di migliaia di donne e bambini, li hanno costretti a convertirsi all'Islam, li hanno avviati alle marce forzate, li hanno obbligati a subire percosse e a svolgere dei faticosi lavori. Le donne e le giovani ragazze sono state altresì sottoposte a rituali stupri di gruppo, alla mutilazione degli organi genitali e ridotte in schiavitù sessuale.
Il jihad patrocinato dal governo sudanese ha causato all'incirca due milioni di vittime e la scomparsa di altri quattro milioni di persone, facendone la più immane catastrofe umanitaria della nostra epoca.
Nonostante il jihad sia stato una fonte primaria di conflitto per quattordici secoli, provocando inenarrabili sofferenze umane, alcuni studiosi, apologeti islamici e sinistre radical chic, affermano che esso tolleri solo delle lotte a scopo difensivo, o altresì che esso sia assolutamente non-violento. Tre docenti americani di studi islamici rendono in modo pittoresco quest'ultimo punto, illustrando il jihad come:
• Uno "sforzo contro il male in sé e contro ogni manifestazione del male in seno alla società" (Ibrahim Abu-Rabi, Hartford Seminary);
• "Una resistenza all'apartheid o un'opera a favore dei diritti delle donne" (Farid Eseck, Auburn Seminary) e
• "Un aiuto a diventare uno studente migliore, un migliore collega e un migliore partner in affari. Sopratutto, aiuta a tenere sotto controllo la rabbia" (Bruce Lawrence, Duke University).
Sarebbe meraviglioso se il jihad non si evolvesse in qualcosa di più aggressivo del tenere sotto controllo la rabbia, ma ciò non accadrà semplicemente con l'ignorare una realtà raccapricciante. Al contrario, la pretesa di un jihad “benigno” impedisce qualsiasi serio tentativo di auto-critica e di re-interpretazione.
Si potrà battere una strada diversa dal terrorismo, dalla conquista e dalla schiavitù, se i musulmani ammetteranno esplicitamente il ruolo storico del jihad, se si scuseranno con le vittime di quest'ultima, gettando le basi per un jihad pacifico, e se porranno realmente fine (e questa è la parte più difficile) al jihad violento.
Sfortunatamente, un simile processo di redenzione non è imminente; il jihad violento probabilmente continuerà finché non verrà annientato da una forza militare superiore. Solo quando il jihad sarà sconfitto, i musulmani moderati (sempre ammesso ce ne siano) troveranno davvero la loro voce e daranno definitivamente il via alla dura opera di modernizzazione dell'Islam.

giovedì 19 febbraio 2009

Gerusalemme Città Santa per l’Islam? L’ennesima menzogna!!!!!

Per oltre 3.300 anni Gerusalemme è stata la capitale degli Ebrei che la hanno sempre abitata con l’eccezione dei periodi in cui sono stati deportati e/o massacrati. Vi è stata, comunque, una presenza ebraica pressoché continua per gli ultimi 1600 anni e, sin dai primi del 1800, la popolazione della città è stata, prevalentemente, ebraica. Durante l’occupazione giordana (1948-1967), nessuno ha pensato di trasferire la capitale del regno da Amman a Gerusalemme o di fare di quest’ultima la capitale di tutti i “palestinesi” (che in Giordania costituiscono il 70% della popolazione). Inoltre, durante i 19 anni di quasi totale occupazione giordana, nessuno dei leaders da altri paesi arabi si è preoccupato di tributare una visita alla loro “città Santa”, al loro “terzo luogo Santo dell’Islam”. Solo per gli ebrei ed i cristiani Gerusalemme ha da sempre avuto un significato speciale! La verità è che Gerusalemme non è mai stata una capitale araba e che da sempre è stata, sinché gli ebrei la hanno rivitalizzata, una polverosa città di provincia senza alcun ruolo economico, sociale o politico.
Altro mito da sfatare è relativo a Gerusalemme ed il suo Tempio del Monte. Il mito consiste nel fatto che Gerusalemme sia una città araba e che sia uno dei luoghi santi dell’Islam. La verità è che gli arabi hanno espresso ben poco interesse nel Tempio del Monte prima della guerra dei 6 giorni (1967). D’altro canto, Mecca e Medina (entrambe in Arabia Saudita) sono le vere città sante dell’Islam.
Il Santo Corano, menziona la Mecca 2 o 3 volte (implicitamente, non per iscritto). Menziona Medina 5 volte. NON MENZIONA MAI GERUSALEMME (ne implicitamente ne per iscritto) e con buona ragione. Non esiste evidenza storica che Mohammed (la pace sia su di Lui) abbia mai visitato Gerusalemme. E se lo avesse fatto, sarebbe stato 6 anni dopo la Sua morte. L’ascesa al Paradiso di Mohammed (la pace sia su di Lui) da una roccia di Gerusalemme è quindi priva di fondamento.
Inoltre, Gerusalemme (per iscritto) appare nel Pentateuco 669 volte e Sion (che generalmente significa Gerusalemme, a volte la terra d’Israele) 154 volte per un totale di 823 volte. Il nostro Vangelo menziona Gerusalemme 154 volte e Sion 7. Nel Vecchio Testamento e nel Nuovo Testamento, Giuda o Giudea vengono menzionate 877 volte e Samaria 123.
Ma, tenetevi forte, c’è di meglio! Con una lettura attenta del Corano, si scopre qualcosa di interessante. Questi musulmani, di fatto, potrebbero essere più ebrei degli stessi ebrei! Il Corano menziona Israele o israeliti, 47 volte, ebrei 26 volte. Persino i cristiani ottengono l’onore di 15 menzioni!
Beh, forse Mohammed (la pace sia su di Lui) si è scordato di trascrivere Gerusalemme. Forse ha scordato di menzionare Haram-esh-Sharif, il nome arabo per il Monte del Tempio. Forse è stato una dimenticanza, d’altronde vi posso assicurare che il sole del deserto gioca brutti scherzi. E poi, i “poveri” palestinesi già c’erano, giusto? SBAGLIATO! Palestina o palestinesi non si trovano in nessuna Sura o vengono menzionati in qualche Hadith. Forse è perché i cosiddetti “arabi palestinesi” hanno antiche radici storiche che originano dal lontano 1967! Abbastanza comunque per gli arabi ed i loro amici della sinistra radical chic europea per garantire un legame ad un metro quadrato di terra e a qualche filo d’erba dei presunti “territori occupati” dai perfidi ebrei.
Ma ci sono prove credibili che leghino gli islamici a questo santo luogo, se non il famoso sogno di Mohammed (la pace sia su di Lui)? Credeteci o documentatevi, l’unica ragione che gli islamici adducono per rivendicare la santità di questo luogo è la menzione del sogno del Profeta (la pace sia su di Lui) circa un “luogo molto lontano” tra Mecca e Damasco. Forse era Aqaba, oppure Bosrah ma potrebbe essere anche Beirut!
In verità, il Dome of the Rock e la moschea di Al-Aqsa altro non sono che due tra centinaia di migliaia di moschee musulmane sparse per il mondo. Escluse queste due moschee, la stessa Gerusalemme ha ben poco significato per gli islamici. Difatti, a Gerusalemme, ci sono molti più luoghi di preghiera cristiani che islamici!
Quando un ebreo prega, ovunque esso sia nel mondo, prega rivolto verso il Monte del Tempio in Gerusalemme. Quando un musulmano prega, anche se in Gerusalemme, prega rivolto verso la Mecca, Arabia Saudita (1600 km direzione est). Così, in molti casi, quando un musulmano prega in Gerusalemme, le sue “parti nascoste” sono rivolte verso Al-Aqsa ed il Dome of the Rock! Questo fatto vi suggerisce qualcosa? E quando un suicida islamico si fa esplodere per le strade di Gerusalemme, cosa vi suggerisce?
Tra il 1948 ed il 1967, quando Gerusalemme Est ed il Tempio del Monte erano occupati dalle forze armate giordane a seguito della guerra arabo-israeliana del ’48-’49, Gerusalemme è stata bellamente ignorata dal mondo arabo. Nessun leader arabo vi ha mai tributato una visita, neppure per pregare nella Moschea di Al-Aqsa o nel Dome of the Rock (entrambe sull’ebraico Monte del Tempio). Vale la pena in più ricordare che, durante i 19 anni d’occupazione giordana, a nessun ebreo (si noti: ebreo, non israeliano) è stato concesso di recarsi nella zona occupata o di pregare al muro occidentale (Muro del Pianto); non che ci sia stato molto da visitare dopo che gli arabi avevano raso al suolo 58 sinagoghe. Persino gli arabi “palestinesi” davano una priorità così bassa a Gerusalemme che nello statuto della organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) non vi è cenno di detta città. Solo quando Gerusalemme è stata liberata, dopo la guerra dei 6 giorni (iniziata dagli arabi), gli arabi hanno sviluppato una passione incontenibile per la città Santa.
P.S.= Altro mito da sfatare sulla “intifada della Spianata del Tempio”. Il 28 settembre 2000 Ariel Sharon, cittadino israeliano, ha fatto una passeggiata sulla Spianata del Tempio dando inizio, secondo gli arabi ed i loro amici della sinistra – radicale e non – alla cosiddetta “seconda Intifada”. In verità, la violenza araba era pianificata da mesi a seguito del fallimento degli accordi di Camp David. Sharon non è “semplicemente” andato sulla Spianata, ha chiesto l’autorizzazione al “WAQF*”. Gli arabi sapevano che sarebbe arrivato ed hanno pianificato le violenze di conseguenza! Non c’è stato nulla di spontaneo nelle violenze arabe!
* Waqf: nell’Islam indica l'“immobilizzazione” di un bene per sfruttarlo e quindi donarne il ricavato ai poveri. In altri termini il Waqf è una “sadaqah jariah” (elemosina continua) i cui effetti benefici e l'utilità aumentano durante tutta la vita del donatore e soprattutto continuano anche dopo la sua morte. I proventi del Waqf vengono calcolati e distribuiti alla fine di ogni anno. La Waqf palestinese è responsabile per la gestione del Haram-as-Sharif, il Monte del Tempio, a seguito di accordi con le autorità israeliane. Waqf ha scavato le fondamenta della costruenda più grande moschea del medio oriente nelle “stalle di Salomone. Nella costruzione della moschea sotterranea, la waqf ha deliberatamente distrutto prove archeologiche relative all’esistenza del primo e secondo tempio così come altri reperti. Gli archeologi israeliani stanno setacciando i resti degli scavi di cui si sono sbarazzati gli arabi per cercare di recuperare qualche materiale.

mercoledì 18 febbraio 2009

Alcune “perle” dal Corano e dagli Hadith

Forse già conoscete questa “O voi che credete! Non abbiate amici tra gli Ebrei ed i Cristiani” [al-Ma’idah 5:51.11]
Ma lo sapevate che ci sono 123 versi del Corano relativi al combattere ed uccidere per la causa di Allah? Ecco, di seguito, alcuni passaggi:
- I musulmani sono incoraggiati ad occuparsi totalmente nel combattimento per la gloria di Allah [Sura 22:73]
- Allah darà “una più grande ricompensa a coloro che combatteranno per lui” [Sura 4:96]
- Circa gli infedeli (coloro che non si sottomettono all’Islam), costoro sono “gli inveterati nemici” dei musulmani [Sura 4:101]. I musulmani devono “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95]. I musulmani devono anche “ circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta” [Sura 4:90]. “Combatteteli finché l’Islam non regni sovrano” [Sura 2:193]. “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita” [Sura 8:12]
- Se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà [Sura 9:93]. Al fedele deve essere detto “ il calore della guerra è violento, ma più violento è il calore del fuoco dell’inferno” [Sura 9:81]
- Un musulmano deve “combattere per la causa di Allah con la devozione a Lui dovuta” [Sura 22:78]
- I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro [Sura 9:123]
- I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli” [Sura 48:29]
- Un musulmano deve “gioire delle cose buone” che ha guadagnato con il combattimento [Sura 8:69]
- Un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per “giusta causa” [Sura 6:152]
- Allah ama coloro che “combattono per la Sua causa” [Sura 6:13]. Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte” [Sura 5:34]
- “Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”. [Sahih Al-Bukhari 9:57]
- “Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5]
- “Prendetelo (l’infedele n.d.t.) ed incatenatelo ed esponetelo al fuoco dell’inferno” [Sura 69:30]
- “Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita” [Sura 8:12]
- “Essi (gli infedeli ndr) devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta [Sura 5:33]
- “Sappiate che il paradiso giace sotto l’ombra delle spade” [Sahlih al-Bukhari Vol 4 p55]
Domanda: dato che il Corano è la parola di Allah, che il Profeta Mohammed (la Pace sia su di Lui) altro non è che il diligente redattore del Libro e che dovere di ogni buon musulmano è applicare quanto scritto sul Corano (e non interpretarlo, si badi bene), è mai possibile un “Islam moderato”?
Secondo me no.

martedì 17 febbraio 2009

Ecco l'Islam moderato

Per quelli che credono che la guerra di Hamas sia solo contro Israele, riflettete!
L’undici Aprile 2008 un religioso Islamico e membro di Hamas nel Parlamento Palestinese, ha rilasciato un’appassionata dichiarazione. Ha descritto Roma come la “la capitale dei Cattolici, o la capitale dei Crociati” e che la città sarà presto conquistata dall’Islam.
Yunis Al-Astal ha fatto il suo sermone sulla TV di Hamas Al-Aqsa. Ha predetto che Roma sarà “un avamposto per la conquista islamica e quindi si spargerà per l’intera Europa e conquisterà poi le due Americhe ed anche l’Europa dell’Est”.
Molti negoziatori per la pace nel Medio Oriente presentano Hamas principalmente come un antagonista d’Israele, dedicato alla distruzione dello Stato Ebraico. Ma le prove suggeriscono che il loro obiettivo va ben oltre. Nel suo messaggio Al-Astal ha detto “molto resto, ad Allah piacendo, Roma sarà conquistata così come lo fu Costantinopoli, e come fu profetizzato dal nostro Profeta Mohammed (la pace sia su di Lui)”.
Due anni fa Al-Astal ha incoraggiato le donne a diventare “martiri” compiendo attentati suicidi. “Quando il jihad (guerra santa) diventa un dovere individuale, si applica anche alle donne, perché le donne non sono diverse dagli uomini rispetto ai doveri individuali” ha dichiarato in un’intervista rilasciata il 23 giugno 2007. Nella stessa occasione ha descritto gli Ebrei come “fratelli di scimmie e maiali”.
In un suo sermone del venerdì ha parlato ai fedeli dicendo “ Oggi Roma è la capitale dei Cattolici, o dei Crociati, ha aperto le ostilità contro l’Islam ed ha piantato in Palestina i fratelli delle scimmie e dei maiali per prevenire il risveglio dell’Islam”.
Così rappresenta Israele: come l’ostacolo all’avanzata mondiale dell’Islam. La sconfitta dello Stato d’Israele e degli Ebrei altro non è quindi che il primo passo nei piani dell’Islam. “ Io credo che i nostri figli, o i nostri nipoti, erediteranno i sacrifici del nostro jihad e, ad Allah piacendo, i comandanti della conquista sorgeranno tra di loro”. “Oggi noi instilliamo questi buoni insegnamenti nelle loro anime e – per mezzo delle moschee, il libro del Corano, la storia del nostro Profeta, dei suoi compagni e di grandi leaders – li prepariamo per la missione di salvare l’umanità dal fuoco dell’inferno al cui ciglio sta”.
PER CHI CREDE CHE LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE SIA SOLO UNA QUESTIONE REGIONALE: CHE QUESTE DICHIARAZIONI VI APRANO GLI OCCHI!!!!!!!!

lunedì 16 febbraio 2009

bersaglio sbagliato!!!!!

stanchi di subire passivamente aggressioni e violenze varie, alcuni cittatidini hanno deciso di devastare una rivendita di kebab ed hanno frustato 4 romeni che si trovavano li. Il fatto è accaduto in zona Caffarella a Roma. Scontato il coro di condanna per tale atto di violenza a cui vorrei aggiungere anche il mio personale distinguo!
E' inutile, gravemente fuorviante prendersela con immigrati scelti a caso. Chi si dovrebbe punire sono i magistrati che rilasciano delinquenti colpevoli di stupri, spaccio di eroina, omicidi commessi con l'automobile. Ai magistrati ed alla loro funzione dovrebbe essere rivolta da tutti noi la giusta indignazione. Sappiamo tutti che almeno uno strupratore reo confesso è stato inviato agli arresti domiciliari così come tutti sappiamo (ma ce lo siamo dimenticato) che un imprenditore forse colpevole di corruzione è in galera da oltre due mesi in attesa di veder provata la sua colpevolezza. Pur essendo ben lungi dal giustificare un atto di corruzione, a me pare strana questa diversa attribuzione del carcere.

sabato 14 febbraio 2009

che tempi Giggia!

è una frase di Gilberto Govi, mitico attor comico genovese DOC sebbene d'adozione. Mi pare che ben si presti per ragionare attorno a quanto accade nel nostro Paese. Mi punge vaghezza di riflettere un secondo sulla triste vicenda di Eluana: è mai possibile che, se faccio morire di fame e sete uno dei miei due cani, un giudice mi condanni da un minimo di tre ad un massimo di 18 mesi di galera e, nel contempo, dallo stesso ordine giudicante, si disponga di far morire un essere umano di fame e sete? Non voglio con questo entrare in argomento eutanasia quanto, piuttosto, ragionare un attimo intorno a questo ordine, così lo definisce la nostra costituzione, che si è trasformato in potere. Avete mai sentito parlare di "giustizia bagatellare"? Ebbene, sempre nel nostro Paese, accade che se un tipo ti denuncia, che so, per oltraggio, un giudice decida di condannarti a 7 mesi di galera e 6 milioni (di lire) di multa senza neppure aver la decenza di sentire se è vero quanto dichiarato dal denunziante! Si, hai capito, ti arriva in casa un carabiniere che ti mette in mano un atto ingiuntivo penale di condanna in base all'art. ### del C.P. e art. °°° del C.C.P.
In buona sostanza telefoni preoccupato al quel tuo amico del liceo che sta facendo praticantato in uno studio d'avvocato e gli chiedi lumi. Il buon amico, orami avezzo ai deliri giurisprudenziali, ti dice con calma che si, non è altro che giustizia bagatellare. A fatica capisci che, per il giudice ed il sisema giudicante di questa ex culla del diritto, i 7 (sette) mesi della tua vita, per non parlare dei 6 (sei) milioni di ammenda sono, appunto, una "bagatella" (vulgo: una cazzata). Così, peraltro, viene giudicata anche la mitica "condizionale" che, in caso di condanna ti sarai fumato. La scelta la puoi fare tra 3 alternative:
1) accetti la condanna e ti fumi la condizionale;
2) patteggi per cui la tua pena potrebbe essere dimezzata e ti fumi la condizionale;
3) vai a processo e, se riesci a dimostrare che non hai commesso il fatto, vieni assolto.
ORA: ma è mai possibile che in un Paese che dice di se d'essere civile 7 mesi di vita vengano considerati alla stregua di una cazzata?

venerdì 13 febbraio 2009

presentazione

Eccomi qua, ho ceduto alla tentazione di parlare di me e dei problemi, delle passioni e delle menate che mi confortano in questo forzato periodo di rifessione. Mi è capitato, tra il retto ed il colon, un cancro con metastasi al fegato ed interessamento delle vescicole seminali. Dopo l'intervento per asportare l'alieno (che ha comportato una deviazione che spero temporanea=temporaneo buco nella pancia da cui escono le feci) ho iniziato la chemio terapia ed è una vera menata. Non che abbia perso i capelli (già fatto) o che vomiti in continuazione (almeno per ora) è che, per il tipo di chemio che faccio, si diventa molto, ma molto, sensibili al freddo: pare che entrino aghi nelle dita delle mani e dei piedi. Ma, tutto sommato e come diciamo noi liguri, me ne batto il belino e continuo a vivere come se il cancro non ci fosse combattendolo però con tutte le mie forze.
Ma prima (strano dividere la vita tra un prima ed un dopo) cosa facevo? La mia formazione di base è infermieristica con specializzazione manageriale. Ho lavorato come infermiere e dirigente infermiere in Ospedale e sul territorio. La pulsione fortissima è però sempre stata la cooperazione internazionale che ho iniziato a praticare nel 1988 fondando e dirigento una scuola per Tutor Clinici ad Amman (Giordania). Rientrato in Italia nel 1991 ho aspettato sino al 2000 perr ripartire con una missione breve in Libano e quindi, nel 2001, con una lunga in Uganda. Dal 2003 al 2006 sono stato in Iraq e Siria dove mi hanno evacuato dopo il rapimento delle due "Simone" e da dove ho continuato a seguire progetti che erano in essere in Iraq e Siria. Nel 2008 sono stato in Sri Lanka (zona Trincomalee, a nord-est) ed ora sono qui, a casa, per curarmi.
Seguiranno riflessioni personali con le quali spero di condividere quache pensiero con chi avrà il tempo e lavoglia di leggermi